la metà di me

C’è una  metà di me che non mi ascolta e fa quello che vuole. C’è una metà di me ubbidiente e rigorosa che accudisce l’altra metà così insoddisfacente e ostinata. Non so come spiegarmi meglio signori e me ne dispiace ma alcune volte, ultimamente, ho realizzato che le cose vanno così e non si può che farsene una ragione; arrabbiarsi con se stessi non porta a niente. Vi chiedo scusa per questo. Mi dispiace per i miei svarioni partiti senza motivo ma, in realtà, il motivo c’è tutto anche si fa fatica a vedere.
La cosa che ho capito è che una fase della malattia alla quale uno si deve abituare e si fa fatica a rinunciare a fare una passeggiata o un semplice giro o un piano di scale per andare a dormire o il semplice chiedere una invalidità e vedersela negata senza alcun motivo solo perché hai provato a operarti di una angioplastica 7 anni fa che alla fine non ha fatto alcun bene e alcun male e sei il risultato di anni di cure date dal medico e che hai sempre preso senza mai fiatare. Io ho fatto quello che mi hanno detto di fare.

Il risultato di tutte queste fatiche? Niente. Il niente cosmico della medicina moderna e il vuoto e l’imbarazzo dei dottori che ci ruotano intorno. E adesso? Come dovrei sentirmi con tutte quelle persone che prima di promettevano mari e monti e ora di fronte alla valanga che hanno scatenato mi voltano le spalle?

Ecco da cosa sono dovuti i miei rimproveri.. al caso o alla vita in generale.. al fatto che se esistesse uno stent per queste cazzo di vene starei benissimo ma devo aspettare per poterlo piantare. Al fatto che la cannabis che prendo la compro al tabacchino e forse ho capito perché mi fa bene.. al fatto che.. sono stanco e non ho più la forza di lottare..

stanco..

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